Il Perdono nel Vangelo: La via della misericordia secondo Gesù

da | Apr 9, 2025 | Leadership Cristiana, Stili di guida ispirati al Vangelo | 0 commenti

Tra tutti gli insegnamenti di Gesù, quello sul perdono è forse il più rivoluzionario, ma anche il più difficile da vivere. Nel Vangelo, il perdono non è un gesto facoltativo, ma il cuore stesso del messaggio cristiano: perdonare gli altri, perdonare sé stessi, ricevere il perdono di Dio.

Gesù non parla del perdono come di una concessione debole, ma come di una forza trasformante, capace di rompere le catene dell’odio, dell’orgoglio e della vendetta. La sua vita, le sue parabole, le sue parole sulla croce testimoniano una misericordia che va oltre ogni logica umana.

In questo articolo esploreremo cosa dice il Vangelo sul perdono, quali parabole lo illustrano, come interpretare le frasi più forti di Gesù e come applicare questo messaggio alla nostra vita quotidiana, senza fraintendimenti o superficialità.

1. Il cuore del messaggio evangelico

a) Il perdono come comandamento, non opzione

Nel Vangelo, il perdono non è un consiglio facoltativo, ma un vero e proprio comandamento. Gesù lo pone al centro della vita cristiana, al punto da renderlo condizione per essere perdonati da Dio:

“Se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.” (Matteo 6,15)

Il cristianesimo non è solo una religione dell’amore, ma anche una religione della misericordia attiva. Il perdono non è debolezza, ma scelta potente di rottura con la logica dell’offesa e della vendetta.

b) Il linguaggio della misericordia nel Nuovo Testamento

Tutto il Nuovo Testamento è attraversato da un linguaggio di misericordia: dalle parole di Gesù alle lettere degli apostoli. L’idea centrale è che Dio perdona perché ama, e chiede ai suoi figli di fare altrettanto.
Il perdono è ciò che rende l’uomo simile a Dio, perché rompe il circolo della violenza e apre alla possibilità di una nuova vita.

2. Le parole di Gesù sul perdono

a) “Settanta volte sette”: perdonare senza misura

Quando Pietro chiede a Gesù quante volte bisogna perdonare, pensa di essere generoso proponendo “fino a sette volte?”. Ma Gesù risponde:

“Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” (Matteo 18,22)

Questa espressione non va intesa in senso letterale, ma come un modo ebraico per dire: “sempre, senza limiti”.
Il perdono cristiano è incondizionato, non basato sul merito di chi ha sbagliato, ma sulla libertà interiore di chi ama.

b) “Padre, perdona loro”: il perdono sulla croce

Tra le parole più sconvolgenti del Vangelo ci sono quelle pronunciate da Gesù in croce:

“Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.” (Luca 23,34)

Nel momento del massimo dolore e ingiustizia, Gesù non maledice, non accusa, non si vendica. Prega per i suoi carnefici.
È questo l’apice del Vangelo: una misericordia che si dona anche a chi non la merita, anche a chi uccide.

3. Le parabole del perdono

a) Il Figliol Prodigo

Tra le parabole più celebri c’è quella del Figliol Prodigo (Luca 15,11-32), che incarna in modo perfetto la misericordia di Dio.
Un giovane chiede l’eredità, abbandona la casa del padre e vive dissolutamente. Quando tocca il fondo, decide di tornare. Ma il padre, anziché rimproverarlo, gli corre incontro, lo abbraccia, lo riveste e fa festa.

Questa parabola insegna che non importa quanto si sia sbagliato, perché il perdono divino precede ogni pentimento perfetto.
È l’amore che accoglie prima ancora che la colpa venga pienamente compresa. Ed è l’amore che più spesso scandalizza chi si sente “giusto”, come il fratello maggiore della parabola.

b) Il debitore spietato

In Matteo 18,23-35 troviamo la parabola del debitore spietato. Un servo che ha ricevuto il condono di un debito enorme, si rifiuta di condonare un piccolo debito al suo compagno.
Il padrone, venuto a saperlo, si indigna e lo punisce.

Qui il messaggio è chiaro: non possiamo ricevere misericordia se non siamo disposti a offrirla.
Il perdono non può essere un privilegio a senso unico, ma un flusso che passa attraverso di noi per raggiungere anche gli altri.

4. Perdono e guarigione interiore

a) Perdonare gli altri

Molte persone pensano che perdonare significhi “dare ragione” a chi ci ha ferito. Ma nel Vangelo, il perdono è una scelta di libertà, non di sottomissione.
Perdonare non cancella il male, ma libera dal potere che esso ha su di noi.

Quando Gesù invita a perdonare, lo fa perché sa che l’odio ci imprigiona e ci impedisce di vivere in pace.
Perdonare non sempre significa riconciliarsi o dimenticare: significa lasciar andare l’amarezza, smettere di nutrirla.

b) Perdonare sé stessi

Uno degli aspetti meno trattati, ma profondi, del perdono evangelico è quello che riguarda il perdono verso sé stessi.
Tutti abbiamo momenti di colpa, di rimorso, di errori passati che ci tormentano. Ma se Dio ci perdona, chi siamo noi per tenerci in ostaggio?

Il Vangelo ci invita a riconoscere le nostre colpe, ma non a restarvi incatenati. La guarigione spirituale inizia quando accettiamo di essere perdonati, e smettiamo di giudicarci più severamente di Dio stesso.

5. Quando il perdono viene frainteso

a) Perdonare non è giustificare

Uno degli errori più comuni è confondere perdono con giustificazione.
Perdonare non significa dire che ciò che è stato fatto va bene, né minimizzare il dolore subito.
Il Vangelo non ci chiede di ignorare le ferite, ma di scegliere di non lasciare che quelle ferite diventino odio.

Gesù stesso perdona, ma non nega mai il male: lo affronta, lo guarda in faccia e risponde con l’amore.
Per questo il perdono cristiano è un atto forte, non una resa.

b) Il perdono e la giustizia: il giusto equilibrio

Il perdono non elimina la necessità della giustizia, ma la completa.
Nella Bibbia, Dio è descritto come misericordioso e giusto: non ignora il male, ma desidera che il peccatore si converta e viva.

Questo vale anche per noi: perdonare non significa accettare l’ingiustizia, ma rispondere al male senza replicarlo, aprendo la strada alla verità e alla guarigione.
Il vero perdono, nel Vangelo, non protegge gli abusi, ma spezza la catena del male.

6. Conclusione

a) Riflessione sul perdono come scelta liberante

Il perdono evangelico non è mai facile. È una lotta interiore, una decisione che può richiedere tempo e fatica. Ma è anche una delle vie più potenti di guarigione.
Perdonare non significa dimenticare, ma trasformare il dolore in occasione di crescita.

Gesù ci insegna che chi perdona vince, non chi trattiene rancore. Perché solo chi perdona è veramente libero.

b) Citazione evangelica sul perdono

“Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.”
(Luca 6,36)

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